Nell’articolo pubblicato su questo sito il 28 febbraio 2017, La Crisi d’impresa quando e perché?, avevamo indicato nella manifestazione delle probabilità di insolvenza il momento che identifica il manifestarsi della crisi e avevamo riportato i 4 stadi del percorso della crisi aziendale secondo Guatri (1995)
Dicevamo che nella fase di incubazione della crisi o, perlomeno, già nella prima fase dello stadio della maturazione la manifestazione della crisi non è ancora percepibile da soggetti terzi (l’azienda adempie alle proprie obbligazioni), e non immediatamente rilevabile dagli indicatori economico/finanziari (che registrano un peggioramento che potrebbe anche essere temporaneo), ma l’impresa è già in crisi.
Quali sono i sintomi della crisi aziendale che vanno immediatamente affrontati con le “terapie adeguate”?
Possiamo suddividerli fra indicatori intuitivi (che possono essere osservati anche dal piccolo imprenditore senza particolari competenze finanziarie) e indicatori derivanti dall’analisi di bilancio (che possono essere osservati dal professionista che segue l’azienda, da soggetti competenti all’interno della governance aziendale e dai gestori delle banche).
Fra gli indicatori intuitivi si possono enumerare:
Spesso gli indicatori intuitivi si manifestano (solitamente tutti insieme) quando i tempi per reagire sono strettissimi, soprattutto se la società non utilizza previsioni di cassa che rendano cosciente l’imprenditore che, per esempio, fra 6 mesi non sarà in grado di restituire le rate dei finanziamenti, piuttosto che il mese prossimo.
L’analisi di bilancio invece consente di individuare il peggioramento di uno più indicatori e “predirre” una futura crisi della società.
Uno dei più famosi strumenti di predittivi della crisi è lo Z-Score di Altman, un indice creato da Edward I. Altman nel 1968, analizzando i dati di bilancio di 66 società, di cui 50% solide e 50% fallite, con un grado di accuratezza del 95%.
Nella versione per PMI studiata da Bottano, Cipriani e Serao nel 2004 il modello Z-Score “italiano” individua i seguenti indicatori:
Tali indicatori vengono pesati con la seguente Funzione Z = (1,981 * X1) + (9,841 * X2) + (1,951 * X3) + (3,206 * X4) + (4,037 * X5)
Se Z< 4,846 l’azienda va incontro ad un probabile default, se Z >8,105 l’impresa è solvibile. Valori in cui Z è compresa fra i due estremi significano una “area grigia” da monitorare.
L’analisi degli indicatori e dei singoli pesi utilizzati nella funzione Z-score evidenzia gli indici ai quali porre attenzione:
Ma quali sono le prime cure da apportare al fine di poter trovare le soluzioni per uscire dalla crisi di impresa?
Tralasciando gli scontati interventi da effettuare in caso di calo del fatturato (taglio di costi, smaltimento ferie, utilizzo di ammortizzatori sociali, ecc) vorremmo concentrarci sui rimedi da porre alla crisi di liquidità, che è spesso l’anticamera dell’insolvenza.
Alcune regole chiave per affrontare la crisi di impresa:
E’ importante che le suddette regole chiave siano adottate all’interno di un processo di ristrutturazione aziendale che valuti prudenzialmente le future capacità reddituali dell’impresa, le conseguenti dinamiche finanziarie e le possibilità di immissioni di liquidità da parte dell’imprenditore.
La presenza di un advisor finanziario che assista l’impresa in questo percorso è fortemente consigliata.
Massimiliano Tonarini
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