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La Cessione del Credito Iva e i suoi vantaggi per le Imprese

22 Marzo 2023

La cessione del credito Iva, ovvero la compensazione credito Iva annuale, permette alle PMI di “monetizzare” i propri crediti Iva senza dover aspettare anni, a vantaggio dell’intero sistema economico.

La cessione del credito Iva, ovvero la compensazione credito Iva annuale, permette alle PMI di “monetizzare” i propri crediti Iva senza dover aspettare anni, contribuendo così al finanziamento del capitale circolante dell’impresa e a vantaggio dell’intero sistema economico.

La cessione, preventivamente chiesta a rimborso nel quadro VR della dichiarazione Iva, è un accordo tra due parti attraverso cui un’impresa cede il proprio credito Iva a terzi (Enti/Investitori istituzionali) per ottenere liquidità immediata e finanziare il capitale circolante; tramite un contratto bilaterale in cui il creditore cedente (Impresa) trasferisce la cessione del credito IVA al debitore ceduto.

L’articolo 1260 del Codice Civile disciplina la cessione del credito che può avvenire a titolo gratuito o oneroso.

A chi si rivolge e come funziona

La cessione del credito Iva si rivolge a tutte quelle piccole medie imprese che hanno diritto ad un credito d’imposta Iva annuale, le quali possono cedere tale credito a terzi (Enti/Investitori istituzionali) per ottenere liquidità immediata e finanziare il capitale circolante.

Ma come funziona? Il soggetto cedente (l’Impresa) è tenuto ad osservare una serie di procedimenti. In particolare, ai fini della cessione del credito Iva annuale chiesto a rimborso, è necessario notificare all’ufficio delle Entrate territorialmente competente l’avvenuta cessione del credito. Così come previsto dall’articolo 69 RD n. 2440/23.

Tale cessione deve risultare da atto pubblico o da scrittura privata autenticata con l’obbligo, per il cedente, di inviarne copia autentica al suddetto ufficio.

La cessione del credito coinvolge tre soggetti:

  • Il Cedente (il creditore)
  • Il Concessionario (il soggetto a cui il credito viene ceduto)
  • Il Ceduto (il debitore)

L’accordo di cessione prevede due modalità: Pro-Solvendo e Pro-Soluto, che differiscono per gli obblighi del concessionario e i vantaggi e svantaggi delle parti coinvolte:

  • La formula Pro-Solvendo prevede che il cedente risponda dell’eventuale insolvenza del debitore, quindi potrebbe subire una azione di regresso da parte del cessionario. In questo caso il cedente deve garantire che il debitore rispetterà il pagamento.
  • La formula Pro-Soluto, che è la più utilizzata nonostante le sue commissioni siano più elevate, permette al cedente di non far più parte del rapporto debitorio, dovendo garantire solo l’esistenza del credito. Il rischio di insolvenza, quindi, viene trasferito insieme al credito e il cessionario non può esercitare alcuna azione di regresso verso il cedente.

Gli step che articolano il processo possono essere divisi in:

  1. Presentazione della dichiarazione Iva annuale con richiesta di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate.
  2. Accettazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e indicazione del limite massimo di cessione.
  3. Stipula di un contratto di cessione con il cessionario mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata.
  4. Comunicazione all’Agenzia delle Entrate della cessione effettuata.
  5. Ricezione del pagamento da parte del cessionario.

Per effettuare con successo la cessione, è necessario adempiere ai seguenti obblighi stabiliti dall’articolo 69 del Decreto n. 2440/23:

  • L’accettazione della cessione da parte del debitore ceduto;
  • La notifica obbligatoria all’amministrazione centrale o all’ente competente in caso di cessioni di credito verso l’amministrazione pubblica;
  • La forma scritta, che può essere atto pubblico o scrittura privata autenticata dal notaio;

Il contratto di cessione del credito Iva deve inoltre contenere i seguenti elementi sostanziali: l’identificazione delle parti contraenti, l’oggetto del contratto, l’importo esatto del credito residuo, e l’obbligo di notifica della cessione al debitore ceduto. Tuttavia, ci sono criteri di esclusione per i crediti personali, il cui trasferimento è vietato dalla legge o escluso dalle parti in un accordo sottoscritto.

I vantaggi per le PMI

La cessione del credito, in particolare la formula Pro-Soluto, è uno strumento molto utile per le PMI perché dà la possibilità di defiscalizzare gli importi non recuperabili attraverso la detrazione del credito dall’incidenza delle imposte. In sostanza, dimostrando l’impossibilità di recuperare un credito è possibile pagare meno tasse.

In sintesi, la cessione del credito Iva consente di ottenere rapidamente liquidità, semplificare la gestione del credito e liberare risorse interne dell’azienda tramite:

  • La monetizzazione immediata dell’importo del credito chiesto a rimborso, che può avere un impatto positivo sul cash flow aziendale;
  • La semplificazione dei processi di gestione del credito, poiché si affida a terzi l’onere di richiedere e ottenere il rimborso dell’IVA;
  • L’esternalizzazione della gestione del credito, liberando le risorse interne dell’azienda per altre attività.

PMI Tutoring, in collaborazione con Banca Progetto, challenger bank digitale e territoriale, offre un servizio di valutazione della fattibilità della cessione del credito IVA per le PMI italiane.

Il servizio prevede soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda, dal supporto dell’impresa alla fase di caricamento dei dati sul portale della banca fino al monitoraggio della pratica, mantenendo l’imprenditore costantemente informato e senza abbandonarlo alla fintech.

Richiedi la tua Cessione del Credito con PMI Tutoring.

La cessione del credito Iva, ovvero la compensazione credito Iva annuale, permette alle PMI di “monetizzare” i propri crediti Iva senza dover aspettare anni, contribuendo così al finanziamento del capitale circolante dell’impresa e a vantaggio dell’intero sistema economico.

La cessione, preventivamente chiesta a rimborso nel quadro VR della dichiarazione Iva, è un accordo tra due parti attraverso cui un’impresa cede il proprio credito Iva a terzi (Enti/Investitori istituzionali) per ottenere liquidità immediata e finanziare il capitale circolante; tramite un contratto bilaterale in cui il creditore cedente (Impresa) trasferisce la cessione del credito IVA al debitore ceduto.

L’articolo 1260 del Codice Civile disciplina la cessione del credito che può avvenire a titolo gratuito o oneroso.

A chi si rivolge e come funziona

La cessione del credito Iva si rivolge a tutte quelle piccole medie imprese che hanno diritto ad un credito d’imposta Iva annuale, le quali possono cedere tale credito a terzi (Enti/Investitori istituzionali) per ottenere liquidità immediata e finanziare il capitale circolante.

Ma come funziona? Il soggetto cedente (l’Impresa) è tenuto ad osservare una serie di procedimenti. In particolare, ai fini della cessione del credito Iva annuale chiesto a rimborso, è necessario notificare all’ufficio delle Entrate territorialmente competente l’avvenuta cessione del credito. Così come previsto dall’articolo 69 RD n. 2440/23.

Tale cessione deve risultare da atto pubblico o da scrittura privata autenticata con l’obbligo, per il cedente, di inviarne copia autentica al suddetto ufficio.

La cessione del credito coinvolge tre soggetti:

  • Il Cedente (il creditore)
  • Il Concessionario (il soggetto a cui il credito viene ceduto)
  • Il Ceduto (il debitore)

L’accordo di cessione prevede due modalità: Pro-Solvendo e Pro-Soluto, che differiscono per gli obblighi del concessionario e i vantaggi e svantaggi delle parti coinvolte:

  • La formula Pro-Solvendo prevede che il cedente risponda dell’eventuale insolvenza del debitore, quindi potrebbe subire una azione di regresso da parte del cessionario. In questo caso il cedente deve garantire che il debitore rispetterà il pagamento.
  • La formula Pro-Soluto, che è la più utilizzata nonostante le sue commissioni siano più elevate, permette al cedente di non far più parte del rapporto debitorio, dovendo garantire solo l’esistenza del credito. Il rischio di insolvenza, quindi, viene trasferito insieme al credito e il cessionario non può esercitare alcuna azione di regresso verso il cedente.

Gli step che articolano il processo possono essere divisi in:

  1. Presentazione della dichiarazione Iva annuale con richiesta di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate.
  2. Accettazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e indicazione del limite massimo di cessione.
  3. Stipula di un contratto di cessione con il cessionario mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata.
  4. Comunicazione all’Agenzia delle Entrate della cessione effettuata.
  5. Ricezione del pagamento da parte del cessionario.

Per effettuare con successo la cessione, è necessario adempiere ai seguenti obblighi stabiliti dall’articolo 69 del Decreto n. 2440/23:

  • L’accettazione della cessione da parte del debitore ceduto;
  • La notifica obbligatoria all’amministrazione centrale o all’ente competente in caso di cessioni di credito verso l’amministrazione pubblica;
  • La forma scritta, che può essere atto pubblico o scrittura privata autenticata dal notaio;

Il contratto di cessione del credito Iva deve inoltre contenere i seguenti elementi sostanziali: l’identificazione delle parti contraenti, l’oggetto del contratto, l’importo esatto del credito residuo, e l’obbligo di notifica della cessione al debitore ceduto. Tuttavia, ci sono criteri di esclusione per i crediti personali, il cui trasferimento è vietato dalla legge o escluso dalle parti in un accordo sottoscritto.

I vantaggi per le PMI

La cessione del credito, in particolare la formula Pro-Soluto, è uno strumento molto utile per le PMI perché dà la possibilità di defiscalizzare gli importi non recuperabili attraverso la detrazione del credito dall’incidenza delle imposte. In sostanza, dimostrando l’impossibilità di recuperare un credito è possibile pagare meno tasse.

In sintesi, la cessione del credito Iva consente di ottenere rapidamente liquidità, semplificare la gestione del credito e liberare risorse interne dell’azienda tramite:

  • La monetizzazione immediata dell’importo del credito chiesto a rimborso, che può avere un impatto positivo sul cash flow aziendale;
  • La semplificazione dei processi di gestione del credito, poiché si affida a terzi l’onere di richiedere e ottenere il rimborso dell’IVA;
  • L’esternalizzazione della gestione del credito, liberando le risorse interne dell’azienda per altre attività.

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